venerdì 30 gennaio 2009

Le storie sociali

Ciao a tutti!!
Nei miei precedenti post vi accennavo alle storie sociale e alle conversazioni con fumetti come possibili metodi curativi per soggetti con AHF/SA. Oggi, in questo mio post vorrei approfonire proprio l'argomento riguardante le storie sociali, in modo che l'educatore ( a contatto con bambini con queste difunzioni) possa adottarle.

Una storia sociale è un breve racconto costruito con un certo formato e con alcuni criteri specifici e che serve a descrivere oggettivamente una persona, un'abilità, un evento, un concetto o una situazione sociale. la maggior parte delle informazioni rilevanti, che spesso riguardano il DOVE e il QUANDO ha luogo una certa situazione,, CHI vi è coinvolto, COSA accade e PERCHE'. Non sempre però ci si limita a questi elementi: spesso le informazioni più rilevanti riguardano un fattore presente in una situazione che ad altre persone può apparire ovvio, mentre per una persona autistica costituisce motivo di turbamento o confusione.
Spesso le storie sociali vengono scritte quando si identifica una situazione che turba il bambino o il ragazzo con autismo. Oltre a servire per condividere le informazioni importanti, la maggioranza delle storie socili indica delle azioni adeguate. Le persone che scrivono le storie sociali vengono incoraggiate a condividere le informazioni tenendo in considerazione il punto di vista, le capacità e gli interessi dell'allievo. Di conseguenza le storie sociali variano per contenuto e livello, anche se tutte rispettano uno standard che comprende un rapporto numerico specifico tra i diversi generi di frasi. Il risultato è una storia individializzata che fornisce informazioni precise e rassicuranti.

lunedì 26 gennaio 2009

Presupposti concettuali

Esistono interventi sociali (conversazioni con fumetti e storie sociali) che si basano sull'idea di sviluppare le abilità sociale attraverso il miglioramento della comprensione sociale e di far condividere la responsabilità del successo sociale.
Per comprendere i presupposti concettuali che stanno alla base delle storie socili e delle conversazioni con i fumetti i genitori e gli insegnanti sono incoraggiati ad abbandonare ogni preconcetto. Tutti compiamo rapidamente una varietà di assunti per interpretare il comportamento altrui, assunti che si basano su una conoscenza sociale comune. Applicati ad una persona con AHF/SA, che può percepire gli eventi in modo diverso, questi stessi assunti possono essere sbagliati. ne risulta una menomazione sociale condivisa - due parti che rispondono con percezioni diverse e ugualmente valide dello stesso evento - e ciò rende difficile la comprensione reciproca e l'interazione. I genitori possono restare frustrati quando il figlio reagisce "inadeguatamente" o "senza una ragione evidente"; il bambino con autismo può vedere le azioni e le affermazioni delle altre persone come inopportune, illogiche o ingestibili. Non esistono comportamenti "bizzarri" ma solo reazioni umane che nascono da un'esperienza che non è compresa appieno.
Gli atteggiamenti di accettazione e creatività e il senso dell'umorismo hanno un ruolo centrale nelle storie sociali e nelle conversazioni con fumetti. secondo Asperger è importante che i genitori e gli insegnanti che lavorano con bambini affetti da disturbi autistici abbiano senso dell'umorismo.
Un presupposto delle storie sociale e delle conversazioni con fumetti è che i materiali e i metodi didattici utilizzati dovrebbero tenere conto del fatto che un punto di forza dei bambini con SA/AHF è l'apprendimento visivo. Le strategie visive possono servire a dare un'organizzazione all'apprendimento e alle esperienze quotidiane.
Infine i genitori e gli insegnanti che utilizzano le storie sociali e le conversazioni con i fumetti riconoscono che la motivazione ha un'importanza centrale ai fini dell'apprendimento, per la quale sono a loro volta fondamentali gli interessi degli allievi. Un bambino con SA/AHF può concentrarsi su interessi che i genitori/ insegnanti considerano irrilevanti ma che tuttavia possono essere utilizzati creativamente per accrescere il suo desiderio di apprendere nuove abilità.
Genitori ed insegnanti, quindi, vengono incoraggiati ad abbandonare gli assunti tipici utilizzati per interpretare e spiegare il comportamento altrui perchè se applicati negli allievi con AHF/SA possono essere errati. Assumere il punto di vistra dell'allievo e adottare un atteggiamento di accettazione e comprensione sono due premesse fondamentali per il lavoro con le storie sociali e le conversazioni con fumetti. partendo dal presupposto che ogni allievo può prevedere, "leggere" o interpretare gli eventi o le interazioni sociale in modo diverso, l'obiettivo di questi metodi è fornirgli informazioni sociali accurate, presentate attraverso materiali e tecniche didattiche congruenti con le sue caratteristiche di apprendimento. Le coversazioni con fumetti e le storie sociali vengono costruite su misura del singolo allievo, in funzione dei suoi bisogni e delle sue capacità, oltre che delle sue preferenze e dei suoi interessi, aumentando così al massimo la sua capacità di comprendere l'ambiente sociale.

sabato 24 gennaio 2009

L'interazione sociale

Ciao a tutti!
Oggi in questo mio post vorrei aiutarvi a comprendere come il disaglio portato da una situazione di autismo non sia un problema solo per la persona autistica in sè, ma anche per tutto l'insieme di persone che circonda questa persona!


E' impossibile osservare un'interazione o una menomazione sociale su una persona isolata. propio perchè chiamata "sociale" la menomazione coinvolge più di una persona. le persone con autismo e le loro famiglie provano un senso di frustrazione quando cercano di capirsi, di comunicare, di interagire efficacemente. La confusione e le sensazioni di imbarazzo e incomprensione non vengono provate soltanto dalle persone con autismo, ma anche dai genitori, dagli insegnanti, dagli amici.

Per migliorare l'interazione sociale, i metodi e i materiali devono coinvolgere entrambi gli elementi della relazione. prima di tutto i genitori e gli insegnanti devono essere aiutati a capire la persona con SA/AHF, la quale a sua volta deve essere aiutata a capire la miriade di interazioni ed eventi che punteggiano la sua vita quotidiana.

venerdì 2 gennaio 2009

Intervento


Attualmente non esistono trattamenti che permettano di "guarire" dall'AHF o dalla SA, ed è anche discutibile la stessa intenzione di perseguire una guarigione completa. Se alcuni individui con SA, senza dover sopportare una sofferenza personale estrema, arrivano a diventare adulti creativi (perlomeno in un ambito molto limitato) contribuendo allo sviluppo del loro campo, potrebbe persino essere deontologicamente scorretto parlare di "trattamento" (cioè di un intervento che trasformerà l'individuo in una persona "normale"). Comunque sia, in molti casi almeno dall'età scolastica e adolescenziale, la sofferenza dell'individuo direttamente interessato e della sua famiglia è tale da richiedere senz'altro una strategia di gestione di qualche tipo.
PRINCIPALI LINEE GUIDA PER L'INTERVENTO NEI CASI DI SA/AHF
1. Prima valutazione:dignosi corretta, essenziale per una comprensione del disturbo e un intervento ottimale.
2. Studio diagnostico neuropsichiatrico intensivo.
3. Intervento formativo e informativo con tutti i famigliari.
4. Lavoro con la famiglia.
5. Supporto pratico e finanziario alla famiglia.
6. Istruzione scolastica per il opaziente.
7. Educazione fisica (sulle abilità motorie sociali ed esercizio fisico generico).
8. Gruppi di abilità sociali per alcuni adolescenti e adulti
9. Terapia farmacologica, in una minoranza di casi.
10. Psicoterapia (in alcuni acsi specifi di SA).
11. Modificazione del comportamento.
12. Adozione di una prospettiva di gestione a lungo termine.
13. Integrazione di interventi diversi :team di abilitazione.