Ciao a tutti!
Venerdì scorso sono ritornata nella scuola materna in cui ho svolto il Servizio Civile e ho rivisto il bambino autistico di cui mi occupavo e ho avuto modo di parlare con la sua mamma. Dopo aver letto, nei giorni scorsi, un interessante articolo tratto dal sito http://www.terapiatma.it/ (che ho riportato in questo post appunto),ed aver scoperto dunque una possibile ed ulteriore terapia al problema dell'autismo, ho consigliato proprio alla mamma di che Z.I. (iniziali del nome del bambino) di provare a sentire se nelle nostre zone questa terapia era praticata ed eventualmente di farla provare a suo filgio.
Si trattava della T.M.A. (= terapia multisistemica in acqua).
"La Terapia Multisistemica in Acqua (T.M.A.) è un particolare tipo di terapia che viene fatta in una piscina pubblica di solito, con un modello teorico al quale far riferimento e d un vero e proprio programma pratico ideato attraverso fasi specifiche. Gli scopi della Terapia Multisistemica in Acqua sono molteplici, tra cui: l’ insegnamento del nuoto e delle regole prsenti nella piscina, migliorare la capacità di movimento e sincronia in modo da poter aumentare la qualità della loro vita.
Il fine ultimo della terapia non è l’insegnamento del nuoto come vera e propria disciplina sportiva, ma bensì esso è utilizzato come mezzo per raggiungere obiettivi terapeutici e attuare il processo di socializzazione e inserimento con e nel gruppo. Il bambino che impara a nuotare durante l’intervento può ridefinire le relazioni con il terapeuta e con gli altri bambini. Il bambino quando inizia ad imparare le abilità natatorie, si sente libero di esplorare l’ambiente acqua e capace di interagire in quest’ultimo.Utilizzando queste nuove doti acquisirà autostima e un senso di autoefficacia supportato e rinforzato dal terapeuta e dalla famiglia.
In sintesi l’applicazione clinica della TMA, favorisce l’apprendimento e lo sviluppo del bambino autistico a livello emozionale, cognitivo, comportamentale, sensomotorio, sociale e comunicativo".
tratto dal sito: www.terapiatma.itIl fine ultimo della terapia non è l’insegnamento del nuoto come vera e propria disciplina sportiva, ma bensì esso è utilizzato come mezzo per raggiungere obiettivi terapeutici e attuare il processo di socializzazione e inserimento con e nel gruppo. Il bambino che impara a nuotare durante l’intervento può ridefinire le relazioni con il terapeuta e con gli altri bambini. Il bambino quando inizia ad imparare le abilità natatorie, si sente libero di esplorare l’ambiente acqua e capace di interagire in quest’ultimo.Utilizzando queste nuove doti acquisirà autostima e un senso di autoefficacia supportato e rinforzato dal terapeuta e dalla famiglia.
In sintesi l’applicazione clinica della TMA, favorisce l’apprendimento e lo sviluppo del bambino autistico a livello emozionale, cognitivo, comportamentale, sensomotorio, sociale e comunicativo".
Questa nuova tecnica - terapia può essere a mio avviso consigliata da parte degli educatori ai genitori di bambini affetti dal disturbo appunto dell'autismo.
1 commento:
sono una mamma di un bambino autistico l consiglio a tutti vivamente. mio figlio è migliorato molto.
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